Dieci donne insegnanti tra passato prossimo e futuro anteriore
“Dieci donne insegnanti tra passato prossimo e futuro anteriore” un libro scritto in maniera collettiva da donne che, in periodi differenti e in diversi ordini, hanno lavorato nella scuola e che, oltre all’impegno scolastico, sono state accomunate dalla passione politica e dalla militanza femminista. Un racconto corale che è anche un affresco della scuola italiana degli ultimi 50 anni.
Grazie alla generosità delle autrici e dell’editore i diritti d’autrice del libro verrano devoluti all’Archivio delle Donne in Piemonte.
Per informazioni ardp@archiviodonnepiemonte.it
“Le testimonianze delle autrici, che si raccontano ripensando a sé prima come allieve e poi come insegnanti, disegnano l’evoluzione della scuola italiana. Dall’infanzia, per alcune in tempo di guerra, ai ricordi dell’esame di ammissione alla scuola media, quando ancora molti dei compagni di scuola non avrebbero potuto proseguire gli studi. Poi via via il percorso scolastico, quasi per tutte inevitabilmente l’Istituto magistrale, mentre esplode il ‘68 che le vedrà attivamente partecipi.
I concorsi e i primi anni d’insegnamento. La consapevolezza, per alcune, di una certa inadeguatezza e il provvidenziale incontro con il Movimento di Cooperazione Educativa, che le guiderà ad una didattica innovativa, con un diverso approccio alla matematica, alla storia e alla lingua. E poi i riferimenti alle pratiche della scuola di psicomotricità dei Maestri francesi, le ore di lavoro non monetizzate, le notti dedicate alla preparazione dei materiali.
L’impegno scolastico vissuto con attenzione ai principi della ricerca pedagogica, ma anche come responsabilità “politica” verso i più deboli, perché ciò che accomuna queste storie di donne docenti è l’appartenenza alle organizzazioni, anche sindacali, di sinistra.
Emoziona la passione che pervade tutti i vissuti: dalla descrizione delle esperienze di volontariato in Sicilia, con i terremotati del Belice, fino all’incontro con la pedagogia libertaria e il coinvolgimento degli alunni nella conoscenza della Shoah. Passione che si ritrova incarnata nella pratica scolastica e relazionale della pedagogia della differenza, che coniuga uguaglianza – il valore freddo del diritto – e differenza – il valore caldo dell’identità –, abbracciando così il paradigma della complessità.” (Dalla quarta di copertina del libro).