I NOSTRI CENSIMENTI

Censuses – English version

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Censimento dei fondi archivistici di interesse per la storia delle donne in Piemonte (2006)

La Consulta Femminile Regionale del Piemonte nel 2006 ha istituito e finanziato due borse di ricerca assegnate tramite bando di concorso per un censimento dei fondi archivistici e documentari di interesse per la storia delle donne e del movimento delle donne in Piemonte.
L’avvio del censimento è stato presentato il 28 settembre 2006 nel convegno Preservare e valorizzare la memoria e la storia delle donne in Piemonte” 

 La ricognizione, coordinata da Consulta Femminile Regionale, CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerca e Studi delle Donne e di Genere dell’Università di Torino), Archivio delle Donne in Piemonte, è stata svolta da settembre 2006 a marzo 2007 da due archiviste professioniste (Sabrina Contini e Paola Novaria).

Questa prima ricognizione è finalizzata ad un progetto più ampio di tutela e valorizzazione dei fondi archivistici e documentari di genere esistenti in Piemonte, destinato a successivi sviluppi di ricerca storica e sociale, allo scopo di far conoscere i caratteri e le attività di associazioni, movimenti e singole figure oggi non sufficientemente noti, nonché i luoghi in cui hanno operato e le istituzioni pubbliche o private che ne hanno conservata la memoria.

Ecco alcune informazioni di dettaglio:
•   L’arco temporale esplorato va  dalla prima guerra mondiale ai nostri giorni.
•   Gli enti presso cui si è svolta la ricognizione sono stati circa 90 (ved. elenco) su un centinaio di archivi contattati, alcuni dei quali sono risultati non possedere un archivio di interesse ai fini del progetto, corrispondenti alle diverse tipologie di archivi: archivi pubblici e privati, di stato, comunali, ecclesiastici, di istituti culturali, associazioni culturali e di volontariato, associazioni femminili, ecc.
•   Gli archivi censiti risultano geograficamente così ripartiti: 32 Torino e Provincia ; 2 Alessandria; 5 Asti ; 9 Biella ; 16 Cuneo ; 4 Novara ; 6 Verbania ; 6 Vercelli
•   A supporto della ricognizione è stato utilizzato il programma Guarini Archivi (messo a disposizione dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte), che prevede una descrizione multilivello dei fondi e la schedatura del materiale secondo gli standard internazionali ISAD e ISAAR.
•   La schedatura ha riprodotto l’articolazione gerarchica degli archivi già riordinati (fino a 5 livelli, dall’istituto all’unità archivistica), consentendo quindi la contestualizzazione archivistica delle carte identificate come interessanti ai fini del progetto.
•   Le schede catalografiche complessive (relative a istituti, fondi, serie, sottoserie, unità) sono circa 1500, raggruppate sotto la denominazione “Archivio delle Donne in Piemonte”, che costituisce l’archivio di concentrazione virtuale.

Una presentazione del lavoro di ricognizione  è stata fatta dalla prof.ssa Dora Marucco, del Comitato scientifico che ha coordinato il progetto, in occasione della giornata di studio La memoria femminile negli archivi del Trentino Alto Adige -Trento (intervento “La memoria delle donne negli archivi piemontesi).

Censimento di fondi personali (2008)

I fondi documentali personali, proprio per il loro carattere privato, sono i più minacciati dal rischio di dispersione,  rischio  ancora maggiore quando si tratta di fondi di donne.
In coerenza con i suoi obiettivi statutari l’ArDP ha posto tra i suoi obiettivi la salvaguardia delle carte e dei documenti raccolti in fondi personali di donne che hanno partecipato attivamente ad associazioni e movimenti femminili/femministi, o la cui attività ha avuto rilevanza in ambito sociale, culturale o politico nell’ambito del Piemonte.

 Consapevoli del fatto che la tutela di questi fondi debba essere attivata già nella fase della loro formazione, individuandone l’esistenza e  sensibilizzando le stesse donne “produttrici” dei fondi all’importanza della loro conservazione,  nel 2008 abbiamo avviato una collaborazione con il CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerca e Studi delle Donne dell’Università di Torino), che ha istituito una borsa lavoro finalizzata al proseguimento del censimento del 2006/2007 e focalizzata in particolare ai fondi personali di singole donne viventi.

Si tratta di un progetto pilota, con caratteristiche e problematiche nuove rispetto alla tradizionale attività di inventariazione di fondi “storici”: ci troviamo infatti di fronte ad archivi “vivi”, cioè tuttora in accrescimento e soggetti a spostamenti di materiale in relazione alle vicende personali delle donne che li stanno producendo.

Il nuovo censimento, assegnato all’archivista  Cristina Gasca,  ha prodotto la stesura di 10 profili biografici redatti a seguito di intervista e la descrizione, a livello di struttura generale, dei singoli fondi documentari.
Presso l’ArDP è possibile consultare gli inventari memorizzati con il programma Guarini Archivi.

Censimenti successivi e pubblicazione (2011-2014)

Il lavoro di censimento è proseguito nel corso del 2011-2012 grazie a una borsa di studio erogata con il Bando Talenti Società Civile co-finanziata dalla Fondazione “Giovanni Goria” di Asti, in collaborazione con la Fondazione CRT, e dalla Regione Piemonte, Direzione Cultura, Settore Biblioteche, Archivi e Istituti culturali.

Il lavoro di censimento , intitolato Per una storia delle donne in Piemonte. Fonti e percorsi di ricerca è stato affidato a Emiliana Losma con la finalità di continuare sui medesimi obiettivi il lavoro svolto in precedenza da Sabrina Contini e Paola Novaria nel 2006-2007.

I dati raccolti durante i tre lavori di censimento svolti dal 2006 al 2012 sono stati in seguito rielaborati da Caterina Ronco e Marina Brondino e successivamente ripresi dal Comitato scientifico dell’ArDP per la pubblicazione nel volume Archivi delle donne in Piemonte. Guida alle fonti nel 2014.

Censimento delle fonti audiovisive in Piemonte (2013-2015)

Nel corso del 2013-2015 grazie ad una borsa di studio nell’ambito del Bando dei Talenti della Società Civile, co-finanziata dalla Fondazione “Giovanni Goria”, in collaborazione con la Fondazione CRT, e dall’Archivio delle donne in Piemonte, Emiliana Losma ha continuato il lavoro di censimento svolto dall’Archivio negli anni precedenti ampliandolo nella direzione delle fonti audiovisive.

La ricognizione, intitolata Per una storia delle donne in Piemonte. Le fonti audiovisive, ha esplorato la presenza di risorse archivistiche fotografiche, video e audio negli archivi del territorio piemontese.