Le carte silenziose. Percorsi femminili nei fondi dell’Archivio di Stato di Biella – Graziana Bolengo

La custodia della memoria per trasmetterla alle generazioni future è, di per sé femminile, ma quando si ufficializza cambia genere: così gli archivi divengono “maschili” e al maschile vengono comunicati.
Senza troppo sforzo è possibile cambiare il punto di vista e far emergere i fili che compongono la storia non tanto raccontata, ma fatta dalle donne nel quotidiano e nel pubblico.
All’interno di ogni sezione che raggruppa la documentazione conservata dall’Archivio di Stato di Biella vi sono di questi percorsi fortemente intersecati/intrecciati, spesso anche confusi, con gli altri, degli uomini, percorsi che ad un occhio attento si mostrano in modo tutt’altro che silenzioso.
Navigando a vista e senza pretese di approfondimento:
– Archivi di famiglie e persone: le “donne” di casa Ferrero e tutte le altre
– Archivi diversi di Associazioni Enti ed attività: l’associazionismo femminile; gli archivi di donne nel lavoro
– Archivi scolastici
– Corporazioni religiose: donne e vita religiosa
– Opere Pie ed Ospedali
– Uffici dello Stato: rappresentate, protagoniste, vittime, carnefici: gli archivi notarili, giudiziari, di polizia.

Graziana Bolengo, direttrice degli Archivi di Stato di Biella e di Vercelli, dopo la laurea in Lettere con indirizzo Storia dell’Arte conseguita all’Università di Torino con una tesi critica sulla Storiografia sull’arte nel Biellese, entra come archivista presso la sezione di Archivio di Stato di Biella. Ottenuto il diploma in paleografia, diplomatica e archivistica presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Torino, inizia a curare l’attività scientifica della Sezione di Biella affiancando al lavoro istituzionale di conservazione, tutela e inventariazione, attività di valorizzazione e comunicazione del patrimonio in particolare nel settore didattico e più di recente attraverso l’utilizzo delle risorse informatiche.
Partecipa a corsi di formazione storico-archivistici come docente, come relatore a convegni locali ed è chiamata a fare parte di commissioni e comitati scientifici.
È saggista con contributi dedicati a studi a sfondo archivistico e storico.