Il punto di vista che manca. Le storie di donne mai raccontate e gli archivi “nascosti” del cuneese – Alessandra Demichelis

 

Il 23 marzo 2013 Cuneo ospitò l’ultimo dei convegni del ciclo Memorie disperse memorie salvate. La varietà degli argomenti proposti, insieme all’assenza di un tema dominante, capace di caratterizzare l’incontro, conferirono dinamicità e stimoli al dibattito e allo stesso tempo furono la rappresentazione dello stato degli studi di genere in provincia di Cuneo. La frammentazione delle memorie femminili, gli archivi familiari ricchi eppure, spesso, sconosciuti, archivi pubblici disordinati e inaccessibili hanno fatto sì che il punto di vista delle donne rimanesse celato o che riemergesse in modo sporadico. Dopo Nuto Revelli, che con L’anello forte restituì la voce alle contadine, manca a tutt’oggi un lavoro sistematico capace di riprenderne la lezione. Perfino il contributo femminile alla Resistenza, che così profondamente segnò il territorio del Cuneese, è stato oggetto di studi occasionali. Oggi si sta cercando di colmare questa lacuna, nella consapevolezza di aver perduto tempo prezioso. Molto si sta muovendo, in coincidenza del riemergere di fonti mai sondate: alcuni importanti archivi sono stati recentemente riordinati e resi accessibili – su tutti quello dell’Ospedale psichiatrico di Racconigi, ma anche, per esempio, quello dell’ex Istituto Provinciale Infanzia – mentre dagli archivi privati cominciano ad affiorare storie e documenti inediti. Dall’osservatorio dell’Istituto storico della Resistenza ogni giorno constatiamo la capacità delle donne di farsi custodi e veicoli di trasmissione della memoria familiare e come proprio da quell’immenso serbatoio di documenti privati dipenda talvolta la possibilità di condurre la ricerca.

Alessandra Demichelis lavora come bibliotecaria presso l’Istituto storico della Resistenza e della società in provincia di Cuneo “D.L. Bianco”. Nella sua attività di ricerca ha compiuto studi sulle società operaie di Cuneo (Un particolare passato. La società artiste e operaie di Cuneo 1852-1991, Cuneo, ISR, 1998). Ha indagato le storie di una comunità locale (Ai confini del Regno. Entracque tra Ottocento e Novecento, Torino, Blu edizioni, 2002 e Hanno sparato a un aquilone. Una storia del ’44, Cuneo, Primalpe, 2011). Con Finimondi (Torino, Blu edizioni 2006) ha ripercorso una originale esistenza capace di attraversare la Storia ed è appena uscito N.N. Storie di trovatelli in provincia di Cuneo tra Ottocento e Novecento (Cuneo, Primalpe, 2014).