Fondo Donne e scienza di Torino – interviste e focus group

Introduzione storica e metodologica di Elena Petricola

La raccolta della memoria del gruppo Donne e scienza di Torino si è svolta fin dall’inizio come un lavoro compartecipato, durante il quale si è provato a fissare gli obiettivi generali del progetto – la ricostruzione della storia del gruppo torinese – confrontandosi via via sulle questioni metodologiche che si andavano ponendo, lasciando aperte le vie di un approccio nel quale il soggetto e oggetto della ricerca, le donne che hanno fatto parte e tuttora partecipano al gruppo, potessero individuare insieme a chi svolgeva la ricerca gli obiettivi e le modalità più rispondenti alle proprie aspettative.

Tanto per le interviste quanto per il focus group, infatti, si sono svolte delle discussioni preliminari che mettessero in campo, nei limiti del possibile, i percorsi della storiografia nell’ambito del lavoro sulla memoria in un dialogo con i vissuti individuali e di gruppo che si volevano indagare.

Si aggiunge a questo aspetto anche il piano generazionale, nell’intreccio tra sguardi diversi tra chi ha svolto le interviste e chi è stata intervistata. Generazioni diverse che in alcune occasioni si sono raccontate, con elementi di continuità e di discontinuità, tra lavoro, esperienze di vita ed esperienze politiche.

Per quanto concerne le interviste, la griglia di domande preparata per raccogliere le testimonianze individuali è stata strutturata in una modalità aperta, in modo da favorire non tanto una ricostruzione puntuale di singoli avvenimenti, in particolare quelli riguardanti la storia del gruppo, quanto piuttosto l’intreccio tra percorsi di vita e storie professionali, modelli culturali e mutamenti sociali.

Una griglia ampia, dunque, con la quale accostare gli aspetti formali dei percorsi politici professionali e culturali alle tensioni emotive e alle ragioni personali, in un fluire della narrazione di sé che partisse dall’esperienza all’interno di Donne e scienza per ricostruirne le più ampie ragioni personali.

In questo senso, dunque, si è voluto costituire un corpus di testimonianze che mettesse in campo un quadro mosso, a tratti corale per alcune consonanze, ma più spesso articolato secondo le diverse scelte che hanno caratterizzato la vita di ciascuna, per ritrovarsi poi nel percorso comune di Donne e scienza.

Con il focus group, svolto successivamente alla raccolta della maggior parte delle interviste, si è provato ad andare più a fondo nella memoria collettiva del gruppo. Non solo per ricostruire le differenze e i momenti di maggior sintonia, percorsi che si intrecciano con altri soggetti e realtà e interessi diversi, ma anche per dare spazio a una valutazione collettiva di alcuni momenti storici che il gruppo ha attraversato.

Si passa così dall’esperienza di alcune nei femminismi degli anni Settanta alle sensazioni contrastanti sulla fine di quella esperienza e sugli anni Ottanta, al modo in cui la vita di molte ha attraversato momenti importanti con la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, tra vita familiare, avanzamenti di carriera e percezione della situazione politica e sociale.

Ne emerge una discussione dai tratti di grande interesse soprattutto per quanto riguarda gli anni Ottanta e Novanta, sui quali, come si vedrà, si è voluto soffermarsi a partire da una griglia di domande di nuovo ampia e interlocutoria, volta a non restringere il campo alle sole vicende del gruppo e alle sue dinamiche interne, e volendo evitare di ripercorrere le narrazioni sulla propria storia già costruite dalle protagoniste in precedenza, ma cercando anzi di portarle a confronto con il proficuo intreccio con i diversi momenti storici, colti quando possibile nei tre livelli della dimensione locale, nazionale e internazionale.

Infine un breve riferimento anche alla cronologia, che è nata dopo la raccolta di tutte le testimonianze e del focus group e dopo una consultazione degli archivi messi a disposizione. In questo senso dunque si tratta di un lavoro che raccoglie le numerose sollecitazioni che le carte e le interviste hanno prodotto non solo sulla lettura dei percorsi individuali e della storia del gruppo ma anche del quadro generale della storia degli ultimi trent’anni.

I criteri che hanno informato la cronologia sono dunque legati a un primo tentativo di delineare gli aspetti principali della storia di Donne e scienza di Torino, mettendo in rilievo le diverse fasi che il gruppo ha attraversato. In questo senso è stata posta attenzione tanto alla composizione del gruppo quanto ai mutamenti che ne hanno caratterizzato l’identità, riportandone in modo sintetico alcuni aspetti dell’autorappresentazione. Si tratta ovviamente del primo tentativo di sistematizzare in maniera sintetica questa vicenda, con l’auspicio che in futuro, anche per la rilevanza degli elementi già messi in luce, si possa arrivare a un più articolato ritratto di questa storia e delle storie che la attraversano.

Nel descrivere i sommi capi di questo percorso è stato fondamentale inserire i riferimenti alla storia del Coordinamento nazionale Donne e scienza, nato nel 1987, con il quale il gruppo ha avuto uno scambio molto intenso soprattutto tra la fine degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, ricevendone numerosi stimoli.

Si è anche voluto sottolineare alcune cesure fondamentali della storia delle donne tra la fine degli anni Settanta e tutti gli anni Novanta, dando rilievo, per quanto brevemente, ai diversi passaggi che hanno caratterizzato la politica e la produzione culturale femminile e femminista di questo torno di tempo. Dai femminismi e dalle battaglie della fine del decennio Settanta alle modalità e ai linguaggi con i quali si è espresso il movimento delle donne nel corso degli anni Ottanta all’affermarsi della cultura delle pari opportunità, come uno dei passaggi intorno ai quali si è giocata la politica delle donne.

Infine, tra i diversi piani che hanno caratterizzato la storia del gruppo, si è scelto per ovvi motivi di dare spazio ad alcuni passaggi che hanno riguardato il dibattito sulle scienze e il suo impatto sull’opinione pubblica. Dagli aspetti legislativi ad alcuni dibattiti fino alla produzione culturale, in particolare quella riguardante una lettura femminista delle scienze, si è voluto fornire alcuni riferimenti che permettessero anche di cogliere l’ingresso dell’Italia nel dibattito internazionale, sottolineando il passaggio dalla sola circolazione di volumi di alcune autrici anglosassoni alla produzione italiana.

Anche nel caso della cronologia si è provato, nei limiti del possibile, a tratteggiare i diversi livelli sui quali si è mossa la storia del gruppo, tra ambiente torinese e dimensione nazionale e internazionale.

Come già anticipato nell’introduzione, curata insieme a Marina Brondino, i materiali raccolti permettono di individuare fecondi percorsi di ricerca. In particolare aprono scenari di grande interesse per quel che concerne la storia dei decenni Ottanta e Novanta, sui quali il lavoro di storicizzazione è ancora agli inizi. Una considerazione che riguarda tanto la storia generale di quel periodo quanto una più specifica attenzione alla storia delle donne e di genere.

Molte sarebbero le considerazioni da fare, ma in questa sede non possiamo che anticiparne brevemente alcune. In particolare va messo in rilievo come il processo di scolarizzazione universitaria di massa abbia permesso un mutamento non solo nelle presenze ma anche nei comportamenti e nell’orientamento agli studi e al lavoro delle donne, in parte coinvolgendo – ma senza un raggiungimento della reale parità – il mondo della ricerca.

Le stesse donne che hanno fatto parte e che tuttora partecipano a Donne e scienza testimoniano questo passaggio, attualmente per alcune con una presenza ai vertici del mondo accademico e – anche se a volte conquistato con molta fatica – con un riconoscimento sul piano internazionale spesso ancor prima che su quello nazionale.

Parallelamente a queste considerazioni si può aggiungere invece una breve riflessione sul modo in cui i percorsi della politica delle donne hanno attraversato il fermento degli anni Settanta, posizionandosi successivamente e attestandosi in realtà connotate in modo differente, più ristretto e dalla struttura più stabile, in alcuni casi seguendo un processo di istituzionalizzazione più in sintonia con le politiche delle pari opportunità.

Non possono essere, queste, che brevi annotazioni, ma con l’auspicio che possano diventare percorsi di ricerca sui quali studiose e studiosi inizino quanto prima a confrontarsi, proprio a partire da questi materiali che indubbiamente rappresentano un prezioso terreno di partenza. Ancora un ringraziamento dunque a chi voluto e a chi ne ha reso possibile la raccolta, che ha rappresentato un momento di incontro vivo e di arricchimento per chi scrive.

Desidero ringraziare particolarmente mio padre, Donato Petricola, per il supporto tecnico.

Indice

  • Introduzione storica e metodologica
  • Intervista a Paola Bonfante
  • Intervista a Anita Calcatelli
  • Intervista a Anna Chiorino
  • Intervista a Elisabetta Donini
  • Intervista a Monica Ferraris
  • Intervista a Bice Fubini
  • Intervista a Anna Fundarò
  • Intervista a Carla Lavarini
  • Intervista a Margherita Plassa
  • Intervista a Simona Ronchi della Rocca
  • Focus Group