Donne valdesi fra soggettività protestante e specificità femminile – Bruna Peyrot

 

Non esiste nella vasta bibliografia sulla vicenda valdese una storia “complessiva” delle donne valdesi. Non è soltanto una questione di fonti oppure di testimonianze occultate. La riscoperta della genealogia femminile da parte delle stesse donne valdesi e protestanti è stata piuttosto complessa e indirizzata, in modo privilegiato, alle donne bibliche. Inoltre, l’insufficiente riflessione sulle dimensioni del maschile e del femminile nella memoria valdese spesso si riflette anche sugli archivi, nonché sul riconoscimento di “cose”, indizi, tracce che potrebbero rivelarsi invece preziose fonti, in particolare per le donne. Ciò non significa che non ci siano state donne pensatrici, intellettuali, o semplicemente creatrici in qualche arte. Tuttavia, è sempre prevalsa, fino ai nostri giorni, una visione più corale della loro presenza, un aroma speciale, se si vuole, sciolto nella più ampia vita comunitaria.

 
Bruna Peyrot, studiosa di storia sociale, pubblicista, conduce da anni ricerche sulle identità, le memorie culturali e i percorsi di costruzione democratica dei singoli e dei gruppi sociali, specie comparando Europa e America latina, continente che frequenta da oltre quindici anni. Collaboratrice di periodici e riviste, vincitrice di premi letterari, è autrice, fra l’altro, di:
Vite discrete. Corpi e immagini di donne valdesi (con G.Bonansea), Torino, Rosenberg & Sellier, 1993.
Dalla Scrittura alle scritture, Torino, Rosenberg & Sellier, 1998.
Prigioniere della Torre. Dall’assolutismo alla tolleranza nel settecento francese (Giunti,1997);
Mujeres. Donne colombiane fra politica e spiritualità (Città Aperta Edizioni, 2002);
La democrazia nel Brasile di Lula (Città Aperta Edizioni, 2004);
La cittadinanza interiore (Città Aperta Edizione, 2006);
Chi è l’America latina (l’Harmattan, 2009).
Il Matto della Resistenza. Trasmissione intergenerazionale di un’idea (Claudiana, 2012).