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CICLO NARRAZIONI

 

Introduzione di Cristina Bracchi

(Novembre 2010)

La messa in relazione dei documenti e delle esperienze, dentro e fuori l’archivio, è progetto narrativo.
L’archivio – come luogo e come documento – vive se raccontato, cioè se è soggetto di una dimensione narrativa, nelle sue doti di recupero, conservazione,  valorizzazione, trasmissione.
La pratica artistica e l’esperienza, la pratica politica di cui il documento d’archivio è fonte e memoria, sollecitano la creatività della pratica critica. C’è infatti una tensione narrativa nella descrizione storico-letteraria di esperienze, vite, immagini, che insieme all’aspirazione biografica e memorialistica va nella direzione della produzione di memoria culturale.
Come ri-proponiamo/narriamo ciò che è presente in archivio, ciò che afferisce all’archivio, non è indifferente, infatti il concetto fondante le narrazioni d’archivio è l’idea di processo.
Hannah Arendt spiega che l’azione, il discorso e il pensiero, per diventare cose del mondo, cioè per essere e avere realtà ed esistenza duratura, devono essere riconosciuti e ricordati da altri e altre – condizione di pluralità – ed essere resi tangibili. La «mondità» delle cose dipende dalla loro minore o maggiore permanenza nel mondo stesso. Nella concezione secondo cui con il discorso e con l’azione ci inseriamo nel mondo umano e riveliamo chi siamo in uno spazio di relazione, prendendo un’iniziativa e mettendo in movimento qualcosa in un continuum illimitato e imprevedibile, l’azione stessa si rivela pienamente nel suo significato e nella sua veridicità solo allo sguardo retrospettivo di chi fa la storia, di chi narra.
Guardarci e raccontarci significa l’importanza di raccontare/si e di sentirsi raccontare che è proprio del femminismo, in termini di autorizzazione e svelamento. È proprio della relazione significativa.
È dunque nella dimensione intersoggettiva che si possono attuare le grandi narrazioni (dal soggettivo al collettivo) che assumono valenza politica, come i femminismi, le generazioni, i conflitti di classe, il dissenso, il lavoro, la democrazia che vorremmo, gli scenari possibili di ecologia sociale e mentale.
L’Archivio delle Donne in Piemonte-ArDP fa e si propone proprio questo: rendere possibili le grandi narrazioni privilegiando quella dei femminismi, secondo una prospettiva intersoggettiva: un “noi” in relazione, in un archivio aperto a leggerne il disegno a interagire con l’auto-narrazione del movimento e delle singole.
Il concetto di «mondità» di Arendt, come quello di «mondificazione» di Spivak spiegano filosoficamente la necessità sociale della politica del ricordo che annulli la politica dell’oblio. A questo tendono gli incontri del ciclo Narrazioni.

 

Genere e fascismo.
Un’esperienza di formazione per insegnanti condotta da Emma Schiavon

  • lunedì 4 aprile 2011 ore 17
    via palazzo di Città 20, Torino
    locandina evento

 

Memorie al femminile: carte, vite, storie

  • venerdì 4 febbraio 2011 ore 17
    via palazzo di Città 20, Torino
    locandina evento

 

L’età matura: tre esperienze a confronto

  • venerdì 3 dicembre 2010 ore 17.30
    via palazzo di Città 20, Torino
    locandina evento
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