Antifasciste e partigiane. Interrogare le fonti – Sabrina Contini ed Elisa Malvestito

Se nei primi vent’anni successivi alla fine della guerra la storiografia resistenziale adotta un taglio prevalentemente politico-militare, quindi maschile, a partire dagli anni Settanta si inizia a parlare del contributo femminile alla Resistenza, concetto che limita ancora di fatto l’importante ruolo avuto dalla donna nel processo di Liberazione. E’ solo dagli inizi degli anni Novanta che emerge il concetto di partecipazione attiva delle donne al partigianato, momento in cui inizia anche a diffondersi il concetto di “Resistenza Civile”.
Gli studi prodotti a partire da questa riflessione attingono i propri dati da tre tipologie di fonti. In primo luogo i documenti istituzionali, quelli prodotti cioè da amministrazioni ed enti, che permettono di ricostruire l’aspetto più quantitativo della partecipazione femminile alla Resistenza. In secondo luogo importanti sono le fonti memorialistiche che includono lettere, diari e documenti personali e dalle quali emergono dati più qualitativi e soggettivi circa la storia delle donne che hanno partecipato attivamente alla Resistenza. Infine, importanti sono anche le fonti orali cioè racconti ed interviste dirette dalle quali, oltre a ricavare informazioni di tipo personale, emergono dati privati ed emozionali sugli avvenimenti che hanno coinvolto le protagoniste della Liberazione.
L’archivio dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli conserva documentazione e materiali vari riconducibili alle tre tipologie di fonti sopra descritte e rappresenta perciò una risorsa preziosa per una ricerca sistematica ed esaustiva sulla partecipazione femminile alla Resistenza vercellese e biellese

Sabrina Contini. Archivista diplomata nel 2003 presso l’Archivio di Stato di Torino e storica di formazione, conclusa con il conseguimento del Dottorato di ricerca in Storia della società europea in età moderna nel 2006, dal 2004 coniuga l’attività di ricerca e la partecipazione a progetti di riordino di archivi storici e valorizzazione del patrimonio culturale all’attività di insegnante di storia e filosofia nei licei.
Nel 2007 ha partecipato all’attività di Censimento degli archivi per la storia delle donne in Piemonte promosso dall’Archivio delle Donne in Piemonte e dalla Consulta femminile regionale.
Attualmente collabora con l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea delle province di Biella e Vercelli di Varallo come responsabile dei servizi archivistici.

 Elisa Malvestito. Laureata in Storia moderna nel 2009 presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, ha svolto due attività di tirocinio nell’ambito bibliotecario presso l’Istituto di studi storici “G. Salvemini” e presso il Museo del Risorgimento di Torino.
Dal 2008 al 2010 ha collaborato presso la sezione didattica del Museo Diffuso della Resistenza di Torino in qualità di guida museale.
Dal 2007 è collaboratrice presso l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea delle province di Biella e Vercelli di Varallo sia nel settore bibliotecario sia in ambito didattico.