I campi donne di Agape – Letizia Tomassone

Nasce nel 1974 il “campo femminista internazionale”, che proseguirà fino al 1984. Dopo una pausa di ben due anni si riprende nel 1987 con un campo femminista italiano e inizialmente circoscritto all’esperienza del mondo protestante. Già dal 1988 il campo si allarga all’area del femminismo italiano, mentre nei primi anni ’90 comincia ad essere offerto anche spazio per un “campo lesbico” nel periodo di Pasqua, che continua tuttora. Durante l’estate continua anche l’esperienza degli attuali “campi donne”.
Negli anni ’70 la scelta di separatismo si impone fin da subito ad Agape, anche se il primo campo era stato convocato dagli allora direttori uomini di Agape. I campi per i primi anni sono privi di un titolo e di un tema, non hanno relatrici ma tavole rotonde e dibattiti. Si tratta di grandi e appassionanti luoghi di incontro e di esperienza femminista e lesbica. I metodi sperimentati nei campi non potevano essere riportati in documenti e materiali. Si trattava soprattutto di gruppi di discussione e di autocoscienza, di esperienze corporee e artistiche, di laboratori (massaggi, fotografia, manipolazione di materiali, espressioni artistiche di vario tipo, danza, musica…). A causa di questa frammentazione e indicibilità dell’esperienza corporea, l’archivio di Agape contiene poco materiale scritto. Sono conservate lì le liste delle partecipanti e, a volte, fogli sparsi legati alle attività. Molti documenti scambiati nei campi, fotografie e documenti di lavoro, sono per altro conservati negli archivi personali di diverse donne coinvolte nella preparazione dei campi. Materiale prodotto dai campi sono anche alcuni mobili in legno tuttora in uso nel centro.
I campi hanno prodotto in fondo pochi quaderni e materiali pubblicati, anche se hanno invece permesso la pubblicazione di altro materiale intorno al tema, da parte delle donne coinvolte nelle staff. Esempio ne sono il testo legato alla FGEI e pubblicato come quaderno di Agape, su femminismo e teologia; o ancora il testo sul convegno sulla scuola della pedagogia della differenza di Milano, pubblicato da Agape nel 1992. Quaderni di Agape, n. 14/1985, Il tempo delle donne. Le donne e il tempo; Quaderni di Agape, n. 18/1987, Dal diritto alla uguaglianza alla rivendicazione della differenza; Quaderni di Agape, n. 7/1981, Femminismo e teologia; “Prima la politica”, Milano, 17 maggio 1992, Pedagogia della differenza.


Letizia Tomassone

Pastora valdese, attualmente svolge il suo ministero presso le chiese metodiste di Carrara e La Spezia, dove vive con un figlio di quattordici anni.
Ha diretto per cinque anni il Centro ecumenico di Agape, nelle Valli Valdesi, tra il ’91 e il ‘96. In precedenza è stata pastora a Genova e, dal ’96 al 2004, a Verona. Il suo interesse si rivolge soprattutto alla ricerca di un cammino di spiritualità che tocchi la concretezza della vita femminile: nella lettura della Bibbia, ma anche nella ricerca sulla Dea pre-patriarcale, e nella elaborazione di linguaggi liturgici adeguati a trasmettere un messaggio di pace e di libertà che coinvolga insieme donne e uomini. Inoltre sostiene, attraverso le possibilità offerte dal ministero pastorale, le opportunità di dialogo interreligioso, nella convinzione che la verità e la sapienza non appartengono a nessuna religione, ma che esse ispirano i cammini di tutta l’umanità.